I BUCHI DEL COLOSSEO

Osservando il Colosseo da vicino si possono notare innumerevoli buchi che costellano la struttura. Secondo la tradizione popolare derivano dal tentativo dei barbari di distruggere l’anfiteatro, simbolo della grandezza di Roma.
Quando gli invasori conquistarono l’urbe praticarono moltissimi fori nelle pareti e li riempirono di polvere da sparo con lo scopo di far saltare in aria il celebre monumento. Sforzo inutile, le fondamenta tennero ed il Colosseo rimase in piedi.
Da lì si diffuse la fama che il Colosseo fosse indistruttibile tanto che né i barbari né i successivi conquistatori osarono sfidarlo (vertici clericali esclusi). Da questo episodio nacque il detto romano: “Finché dura il Colosseo anche Roma durerà” ed essendo eterno il Colosseo di conseguenza è eterna anche la città.
Questa leggenda si basa su un piccolo anacronismo secondo il quale la polvere da sparo era già in uso presso le popolazioni barbare. Secondo un’opinione diffusa tra gli scienziati moderni, la storia non sarebbe così assurda perché il primo ad introdurre la polvere da sparo fu Gengis-Khan, che ne rivelò il segreto ai suoi prodi.
E i buchi? In realtà derivano dalle grappe che i romani usavano nelle costruzioni e che venivano rimosse e trasportate, in base alle necessità, dai vecchi ai nuovi edifici

IL COLOSSEO

 

Il Colosseo, in origine Anfiteatro Flavio, è probabilmente il più famoso anfiteatro al mondo. La sua maestosità, l’enorme capienza e le reminescenze, spesso macabre, legate alla sua funzione, fanno sì che il suo mito trascenda la storia e entri nella leggenda.

La prima curiosità riguarda sicuramente il Nome Colosseo e da quando e perchè si è iniziato ad usarlo al posto di Anfiteatro Flavio.

L’origine non è certa, a molti piace l’idea che l’appellativo “Colosseo” discenda dal “colosso” di Nerone, enorme statua alta 30 m, che sorgeva accanto all’anfiteatro pressapoco dove oggi è l’ingresso della stazione metropolitana.

Altri pensano, semplicemente, che il nome sottolinei la mole (colossale) stessa del circo ed un’altra teoria lo fa risalire al luogo dove sorge l’anfiteatro, in antico “Collis Isei” da un tempio di Iside che era sul Monte Oppio e dava il nome alla contrada, detta appunto “Iseo”.

Vi è anche una curiosa leggenda secondo la quale il Colosseo sarebbe stato un tempio abitato da demoni. I sacerdoti di questo tempio alla fine di ogni cerimonia si rivolgevano agli adepti con la domanda: “Colis Eum?” (Adori Lui? cioè, veneri il capo di questi demoni? riferito al diavolo); da ciò sarebbe derivato il nome del monumento, Coliseum.

Inaugurato nell’80 d.c., il Colosseo è in grado di contenere 50.000 spettatori e il suo nome attuale, che si diffuse solo nel Medioevo, deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole. Per l’inaugurazione dell’anfiteatro vennero organizzati giochi che durarono 3 mesi e durante i quali morirono circa 2.000 gladiatori e 9.000 animali. In seguito, i giochi che si tennero nel Colosseo compresero combattimenti tra gladiatori, tra animali, esecuzioni, manifestazioni pubbliche, rappresentazioni teatrali e altri tipi di spettacoli. I giochi del Colosseo erano molto importanti per i cittadini romani, al punto da far nascere “leggende metropolitane” come quella secondo cui un epilettico avrebbe potuto guarire bevendo il sangue versato durante i combattimenti.

Pare che saltuariamente combattessero anche donne gladiatrici. Altra presenza molto apprezzata al Colosseo erano gli animali esotici protagonisti degli spettacoli di caccia, come gli elefanti, i rinoceronti, i gorilla e persino le giraffe. Gli spettacoli venivano pubblicizzati tramite affissioni lungo le strade, e il costo del biglietto per assistervi era probabilmente molto alto, ma talvolta il politico di turno metteva a disposizione biglietti gratuiti per ingraziarsi il favore del popolo