Nel 1666 si decise di spostare un obelisco, il più piccolo di quelli giunti dall’Egitto, dal convento dei Domenicani a piazza della Minerva. La piazza non era nuova ad ingerenze egizie, al tempo dell’impero aveva ospitato la comunità discendente dei faraoni. Il caso volle che il piccolo obelisco fosse dedicato alla dea Neith, l’equivalente egizio della Minerva romana, anche se il nome Minerva deriva dalla statua eretta da Pompeo in onore di Minerva Calcidica (oggi in Vaticano).
Il basamento fu commissionato al Bernini che stupì tutti ancora una volta per la sua fantasia. L’artista collocò il monolite in groppa ad un elefantino, piccolo e grassotello, somigliante più a un porcello che a un pachiderma. Il popolino infatti lo ribattezzò “porcin della Minerva”, successivamente trasformato in “pulcin”.
Nel 1946 Roma rischiò seriamente di perdere quest’opera. Un furbacchione riuscì a venderlo ad un ufficiale americano delle truppe d’occupazione che se ne era innamorato (altro che Totò e la fontan di Trevi). Il compratore inviò squadre di soldati ed un camion per smontarlo e trasportarlo in America. Il portiere del palazzo di fronte però s’incuriosì ed avvertì tempestivamente le autorità che riuscirono a fermare il “trasloco”, tra le veementi proteste dell’americano gabbato.
Costui non si arrese ed escogitò uno stratagemma. Assunse un gruppo di operai per spostare l’elefante, spiegando loro che andava trasferito per consentirne il restauro. I lavori cominciarono e i romani vi passavano davanti senza insospettirsi, sembrava uno dei tanti cantieri aperti in città. L’americano però, oltre a non essere furbo, era anche sfortunato. Quando gli operai avevano quasi liberato la base dell’obelisco si presentò una squadra comunale con l’incarico di rifare il selciato proprio a piazza della Minerva. L’americano, colto in fallo per la seconda volta, rispose in modo evasivo alle richieste di spiegazioni e, approfittando dei favori delle tenebre, si diede alla macchia.
Chissà dove sarebbe ora il “pulcin della Minerva” senza questi provvidenziali interventi…
IL PULCIN DELLA MINERVA ED IL FURTO SVENTATO
04 Feb 2011 Lascia un commento
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UN VIAGGIO NELLA ROMA DI ANGELI E DEMONI
19 Dic 2010 Lascia un commento
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Gli Illuminati, una delle società segrete più influenti della storia, nascose nella Città Eterna enigmi ed indizi che, una volta decifrati, avrebbero condotto i novizi ad un covo segreto…
I quattro altari della scienza, che rappresentano i quattro elementi: Terra, Aria, Fuoco e Acqua sono gli indizi principali che, una volta risolti, permetteranno di percorrere il Cammino dell’Illuminazione passo per passo.
Il primo indizio ci porta a Piazza del Popolo, nella chiesa di Santa Maria del Popolo…
All’interno della chiesa la statua del Bernini ritrae un angelo, e notiamo che l’angelo indica verso sud ovest e l’unica chiesa che si trova in quella direzione è …..
Al centro della piazza, nei pressi dell’obelisco di San Pietro, vi è il secondo indizio il West Ponente, bassorilievo del Bernini rappresentante il vento il West Ponente
L’”Estasi di Santa Teresa”, del Bernini è il terzo indizio del “Cammino dell’Illuminazione”
il quarto e ultimo indizio è la fontana dei quattro fiumi di Piazza Navona che ci conduce alla fine del viaggio
il covo degli Illuminati.….